Videogame effetto nostalgia

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Etabeta
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Videogame effetto nostalgia

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lunedì, 26. agosto 2013, 10:54

Videogame effetto nostalgia

Ingegnose soluzioni per trasferire i classici sui moderni computer e smatrphone

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:) Tra «motion control», realtà aumentata e «sensor bar» era inevitabile. Prima o poi qualcuno avrebbe iniziato a rimpiangere la rustica semplicità digitale dei videogame di un tempo. E a dire il vero è successo a più di qualcuno, tanto che gli appassionati del cosiddetto Retrogaming, cioè della riscoperta dei giochi vintage, si sono moltiplicati e hanno formato quasi un mondo parallelo. Più la tecnologia avanza e migliora grafica e prestazioni, più loro guardano ostinatamente indietro.

Ma proprio la tecnologia è venuta in aiuto ai «retrogamer», visto che l’acquisto e lo scambio di vecchie console, cartucce e cd viaggia soprattutto in Rete. Non solo. Negli ultimi tempi sono spuntate ingegnose soluzioni per far rivivere i videogame d’epoca sui moderni computer e smartphone. Si chiamano emulatori, hanno la forma di programmi o App e funzionano come console virtuali sulle quali far girare i vecchi giochi.

In questo campo il progetto più ambizioso è RetroArch, che riunisce le versioni virtuali praticamente di qualunque console nota ed è disponibile per Pc e Mac, ma anche per smartphone e persino per Playstation 3 e Xbox. Così i grandi classici di una volta possono finire anche in tasca, con lo schermo del cellulare che funge al tempo stesso da video e – grazie al touch screen – anche da joystick.

Tutti gli emulatori – e RetroArch non fa eccezione – funzionano solo con giochi sotto forma di file. Con i cd, però, non è difficile fare la conversione, grazie a programmi gratuiti come ImgBurn. Invece trasformare in moderni file le tradizionali cartucce, quelle del Nintendo Super Nes o del Sega Mega Drive, è più complicato. Per fare la magia serve un apparecchietto che si chiama Retrode, un adattatore con entrata per cartucce e uscita Usb. Tutti i passi per la «traduzione» sono spiegati sul sito e sui tanti forum specializzati. Con il risultato di finire un po’ in una macchina del tempo. ;)


Stefano Rizzato (La Stampa), 26 agosto '13
Etabeta