Base introduttiva

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Etabeta
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Base introduttiva

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:) In una sezione come questa dove l'argomento andrà ad abbracciare a 360° le più svariate forme di problematiche relative all'hardware mi pare giusto ed onesto fare una premessa che spero comunque non sia interpretata da alcuno come forma di dissuasione dal mettere in atto un approccio di carattere tecnico rispetto all'hardware, detto anche strumentario o parte fisica del pc nonchè di quant'altro sia attinente.
Infatti il più delle volte quando ci troviamo davanti a uno strumento, pc, stampante, monitor, masterizzatore, insomma quel che volete, "scassato" che non funziona più, il primo pensiero è : "Quanto costerà ripararlo?"- e ancora - "si potrà riparare?" e se sì, "chi è capace?".
Già, è sempre un dilemma, che comunque viene risolto anche se antipaticamente da una scienza poco conosciuta che per estensione del termine diventa " Obsolescenza ".
Di che si tratta? Vediamo insieme:

Obsolescenza pianificata

L'obsolescenza pianificata o obsolescenza programmata nel design industriale è una politica di deliberata progettazione di un prodotto con una vita utile limitata, che quindi diventerà obsoleto o non funzionante dopo un certo periodo. Ciò si può ottenere costruendo i beni in oggetto con materiali di qualità inferiore, oppure seguendo canoni costruttivi tali da rendere impossibile o troppo costosa la loro riparazione una volta che dovessero guastarsi.

Un modo molto più sottile per rendere prematuramente obsoleto un prodotto che ancora funziona è quello di immetterne sul mercato dopo poco tempo una nuova versione dotata di maggiori optional, preferibilmente dopo una adeguata campagna pubblicitaria che induca nel consumatore finale l’idea che la sua “vecchia versione” del prodotto sia ormai sorpassata ed inadeguata.


L'obsolescenza pianificata ha dei potenziali benefici per il produttore, perché per ottenere un uso continuativo del prodotto il consumatore è obbligato ad acquistarne uno nuovo.

Origini del termine

L'obsolescenza pianificata come la conosciamo oggi è nata in America. Brooks Stevens è stato il coniatore del termine e della sua definizione. Stevens definì questo concetto come l’instillare nell'acquirente il desiderio di comprare qualcosa di un po' più nuovo, un po' migliore e un po' prima di quanto non fosse necessario.

Piuttosto che creare manufatti poveri che sarebbero stati sostituiti in breve tempo l'idea di Stevens era di progettare prodotti sempre nuovi che utilizzassero le moderne tecnologie, e generassero nuovi gusti e necessità. Nella sua ottica l'obsolescenza pianificata serviva a far girare la ruota della produzione e del consumo a pieno regime, per il beneficio di tutta la società.

Stevens era vissuto in un'epoca in cui la società non era conscia dei possibili danni ambientali dei rifiuti come lo siamo oggi. Comunque ha sempre dichiarato che non considerava l'obsolescenza pianificata come una sistematica produzione di rifiuti, ma supponeva che i prodotti sarebbero finiti nel mercato di seconda mano, dove sarebbero potuti essere acquistati da persone con un potere di acquisto inferiore.

Così oggi a noi poveri mortali non resta altro che stupire davanti a tanta meravigliosa tecnica avanguardistica in continua crescita ed evoluzione e magari gioire un po' meno davanti al nostro pc acquistato un annetto fa o giù di lì perchè è venuto il momento di separarcene... non prima di aver tentato il tutto per tutto, giusto x non continuare ad ingrassare le solite tasche e svuotare le solite nostre tasche. Questo forum là dove sarà possibile sarà lieto di tendere una mano a chiunque avesse necessità in tal senso.

Etabeta, 12 novembre '11
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